RICHIEDI PREVENTIVO

industria 5.0 una rivoluzione per la tutela dell’ambiente

Industria 5.0 è il titolo del rapporto che la Commissione Europea ha pubblicato a gennaio 2021. “Verso un’industria europea sostenibile, umanocentrica e resiliente”. Una rivoluzione più culturale che tecnologica per la salvaguardia dell’ambiente.  

COP26 & SERR 

Incontri Cop26 e campagne di comunicazioni di cui la SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) sono già in atto e lo vediamo in questo periodo. Hanno tra i vari obbiettivi la sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti invisibili. La creazione di una nuova società intelligente, in grado di riconoscere le innovazioni della quarta rivoluzione industriale ma è anche attenta a risolvere problemi socio – ambientali dovuti al progresso tecnologico. Un programma che comprende tra le iniziative politiche relative all’industria, la regolamentazione tecnologica attraverso un approccio diverso nel rispetto del miglioramento della qualità della vita di ogni cittadino. 

INQUINAMENTO DORMIENTE

L’industria 5.0 ottimizza il consumo energetico e le emissioni dovute all’utilizzo di internet evitando l’aumento dell’inquinamento cosiddetto dormiente. Uno dei temi ancora poco conosciuti e che verrà affrontato di nuovo dalla SERR il 20 – 28 novembre 2021. Nell’edizione 2020 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, era stata fatta la proposta di far accrescere la consapevolezza dell’impatto ambientale per il continuo uso di internet, di data center, di server, di cavi di alimentazione, della mancata user friendly dei siti web ed etc… con la conseguenza di un aumento della richiesta di energia.  

FOOTPRINT LAVORANDO IN RETE 

Una variante che determina l’impatto ambientale da parte delle aziende sul climate change è la footprint di cui si parla tanto negli incontri citati precedentemente. È quell’impronta digitale che viene lasciata quando interagiamo in rete attraverso email, lavoriamo in cloud, ricerchiamo su google ed è in grado di produrre diverse quantità di emissioni di CO2.  

GENERAZIONE ADULTA CONTRIBUISCE AL CLIMATE CHANGE

Oggi, occorre ammetterlo, si ha la consapevolezza che chi contribuisce ampiamente al caricamento dei contenuti in rete è la generazione più adulta. Quest’ultima ha visto nascere e crescere l’industria 4.0 e fatica ancora a considerare la rete un ambiente da rispettare per salvaguardare il clima e la natura. Se pensate solo che una piccolissima percentuale elimina contenuti digitali inutilizzati… 

CONCLUSIONI

È quindi arrivato il momento di fare del digital decluttering prendendo esempio dalla generazione Z più giovane.