Da circa due anni, l’intelligenza artificiale sta avendo un ruolo impattante sul mondo. La sua evoluzione è al centro dell’attenzione di molte persone che si dividono tra “catastrofisti” e sostenitori. Noi siamo convinti che l’AI è un’opportunità da cui le persone possono trarne benefici se viene usata con trasparenza, responsabilità e sostenibilità ambientale.
FACCIAMO ALCUNE RIFLESSIONI
Le società più attive del settore AI stanno lavorando senza sosta a nuovi sviluppi e a sistemi di calcolo sempre più performanti. Ma anche sempre più energivori. Ogni piccola domanda che poniamo a un chatbot basato su AI (come ChatGPT) consuma in media dalle 15 alle 20 volte in più rispetto alle usuali ricerche fatte su un motore come Google Search. In Texas stanno iniziando a chiedere alle società che sviluppano data center per l’AI di provvedere alla costruzione di nuove centrali elettriche. Google e Amazon stanno piano piano ricorrendo all’energia nucleare, con nuovi accordi per utilizzare piccoli reattori modulari. In questo boom digitale stiamo considerando veramente che il consumo di risorse inciderà ancora di più negativamente sull’ambiente?
LA COMPONENTE FISICA DELLA TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA
I data center e il cloud sono oggi elementi centrali per la digitalizzazione. Questa infrastruttura costituisce la componente fisica di questa trasformazione tecnologica che ha implicazioni sia economiche che geopolitiche.
La massiccia richiesta di elettricità da parte di questa componente per alimentare e raffreddare i computer al loro interno sta facendo lievitare il prezzo dell’energia. L’acqua è una delle prime risorse naturali utilizzata per raffreddare gli ambienti server. Acqua e energia diventeranno elementi cruciali per la localizzazione di queste infrastrutture digitali.
Attualmente, la maggior parte dei data center privati è concentrata negli Usa, in Germania e nel Regno Unito, Paesi che dominano anche l’export di servizi digitali.
IN ITALIA
Termineranno entro il primo semestre 2025 i lavori a Novegro (Milano) per i 230mila mq di quello che si appresta a diventare il più grande data center d’Italia, realizzato da Hines e Compass Data Center con un impegno di oltre 500 milioni. Cornaredo, Noviglio, Siziano, Melegnano. «L’Italia è la terza potenza economica europea ma è indietro, come mercato di attrazione dei data center» tratto da un articolo di Laura Cavestri del ilsole24ore.com
Perché i data center non devono rientrare nella categoria dei settori strategici ed essere oggetto di investimenti pubblici a basso impatto ambientale? L’AI accelererà non solo la trasformazione dei processi di interi settori ma anche l’operatività dei data center.
IMPRESE CON VANTAGGIO COMPETITIVO
Perché non optare per una richiesta di modelli AI meno energivori? Una maggiore efficienza nello sviluppo dei modelli AI attraverso piattaforme potrà essere la strada maestra per ridurre duplicazioni e sprechi inutili, minimizzando i consumi. Le imprese che saranno in grado di coniugare innovazione e privacy, di tutelare le persone, di investire su privacy e sul training dei dipendenti circa lo sviluppo e l’uso etico dell’AI, sono imprese che avranno sicuramente un vantaggio competitivo.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ma siamo d’accordo con un estratto del Ilsole24ore.com (Yi Tenen parla il 10 novembre al Learning More Festival di Modena) «L’intelligenza artificiale è frutto di un processo sociale complesso, tecnicamente straordinario. Ma non ha una sua soggettività». Nonostante le parole che la nominano, non è la macchina a essere intelligente ma in teoria a esserlo, è ancora l’uomo che l’ha creata. Se noi tutti ci fermassimo a riflettere ogni tanto sulle conseguenze che può avere una generazione sbagliata della tecnologia, sarebbe d’aiuto a rispettare l’uomo e a renderlo più responsabile all’interno della collettività e all’interno del suo ambiente.