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Privacy di WhatsApp 2021 pubblicato su linkedin, approfondiamo

Web Support
Articolo Web Support pubblicato su linkedin il 13 gennaio 2021

TRATTO DAL CORRIERE DELLA SERA

« E’ un avviso che non fornisce alcuna possibilità di scelta per poter utilizzare l’app. Un portavoce di Whatsapp è intervenuto garantendo che al momento la chat «non condividerà le informazioni degli utenti con Facebook a scopo pubblicitario.

Intanto, però, ha chiesto loro l’autorizzazione (obbligatoria), anche per consentire agli account Business di affidarsi ai nuovi servizi di hosting di Facebook per gestire le conversazioni interne al servizio»

Verrà mantenuto l’effetto rete o molti decideranno di cambiare app di messaggistica? Per saperne di più leggi l’articolo del corriere ».

CRITTOGRAFIA END TO END

che proteggerà le conversazioni private, continuerà ad esserci. E’ stato   precisato da un comunicato che whatsapp e facebook non possono vedere i vostri messaggi privati ed ascoltare le telefonate. Non tengono traccia dei messaggi che inviamo e ne delle telefonate fatte. Non possono vedere la posizione condivisa. I gruppi WA rimangono privati. Si può scaricare i propri dati.

IL CAMBIAMENTO

avverrà sulle conversazioni dei profili business e ci sarà la possibilità di caricarle su un servizio hosting offerto da facebook o da terze parti, impiegandole per scopi di marketing e pubblicità.

In altre parole, potrà accadere che chiedendo informazioni in merito a un prodotto a un profilo Business si veda poi comparire la sua pubblicità o inserzioni attinenti sul social network oppure altrove.

CONCLUSIONI:

Solo la comunicazione poco trasparente che ci ha posto davanti ad una scelta obbligata altrimenti “sei fuori”, è quello che ha creato il malcontento di molti utilizzatori dell’app. Esistono si, altri strumenti come Telegram e Signal ma non hanno le stesse funzionalità aziendali che mette a disposizione WhatsApp.

Il gruppo Facebook in questa manovra ha sicuramente tenuto conto del numero elevato di utenze in Italia e della natura dell’app per dare per certo, che pochi avrebbero abbandonato l’app per passare ad un’altra.